
Studio pilota sull’usabilità di un sistema di monitoraggio digitale delle sindromi dolorose croniche post-ictus all’interno dei percorsi assistenziali riabilitativi e domiciliari
L.Chiveri1, M.Ranzani1, G.Gilardone1, M.Picardi1, E.Judica1, A.Vitali1, M.Caprino1, V.Manzelli2, C.Savino2, F.Memini3, G.Candiani3, M.Masiero4, S.Traversoni 4, L.Pisani1, M.Corbo1
1.Casa di Cura Privata del Policlinico (CCPP), 2.Nuvyta, 3.Zadig, 4.Istituo Europeo di Oncoloia (IEO)
Introduzione
In risposta alla CALL di regione Lombardia volta al potenzialmente dei sistemi di presa in carico del malato fragile nasce il progetto Pain-RELife che si pone l’obiettivo di rafforzare il monitoraggio del dolore cronico in pazienti post-ictus e dopo chirurgia mammaria. Il progetto, attraverso una rete di collaborazione tra centri di ricerca e aziende, unisce competenze cliniche (Istituto Europeo di Oncologia, Casa di Cura Priva del Policlinico), di reingegnerizzazione e digitalizzazione (EULERIA), di analisi di dati (Università di Trieste), di sviluppo di app (Zadig) e di sistemi informatici (NUVYTA).
Oggetto di questa presentazione è il modello di presa in carico sviluppato sulla scorta di tale collaborazione da parte di Casa di Cura Privata del Policlinico relativo al monitoraggio del dolore cronico post-ictus.
In seguito ad un evento cerebrovascolare possono insorgere sindromi dolorose che impattano sulla qualità di vita e sul recupero funzionale del paziente. Le forme di dolore post-ictus sono varie (tra cui dolore centrale, da spalla emiplegica, da spasticità) e sono sottostimate per difficoltà a identificarle in persone con fragilità (presenza di problematiche cliniche preminenti, problemi cognitivi o di linguaggio, comorbilità confondenti). Il fenomeno tuttavia presenta una prevalenza nel post-ictus non trascurabile, dal 12 al 66% a seconda delle casistiche, e oltre a impattare sulla qualità di vita, può ritardare il recupero funzionale. Emerge la necessità di una maggiore attenzione alla sorveglianza di tali sindromi, in particolare nel contesto domiciliare dove non sono implementati protocolli di monitoraggio del dolore.
Alla luce di tale criticità il consorzio Pain-RElife ha sviluppato un sistema costituito da una piattaforma web che interagisce con una applicazione scaricabile su tablet (da parte del paziente o del suo caregiver), attraverso la quale il soggetto sarà in grado di riportare l’andamento del proprio dolore (o del proprio assistito, se caregiver) nell’arco di 3 mesi a cadenza settimanale con l’utilizzo di scale autosomministrate. Attraverso il dialogo tra l’applicazione e la piattaforma web gli sperimentatori potranno verificare l’andamento del sintomo e accordare eventuali interventi terapeutici specifici adeguati. L’obiettivo dello studio pilota di tale progetto è verificare l’usabilità del sistema, considerando le possibili difficoltà di gestione di una applicazione web in questa categoria di persone, per lo più anziane, con possibili comorbilità, problematiche cognitive e limitata confidenza con i sistemi digitali.
Materiali e Metodi
Il protocollo prevede l’arruolamento di 20 persone di qualunque età che presentino una delle sindromi dolorose post-ictus o, in caso di difficoltà cognitiva, dei loro caregiver. Il soggetto è sottoposto ad una valutazione neurologica e neuropsicologica iniziale per definire il livello di compromissione funzionale e cognitiva; sarà sottoposto a scale valutative (NIHSS, Barthel Index, SIS 3.0, SF12, BPI, HADS, Fugle-Mayer, MAS, DN4, VAS, FPRS) di misura dell’impatto dell’ictus e del dolore; sarà istruito sul sistema di monitoraggio che dovrà utilizzare a casa (tablet e applicazione PainRElife). A domicilio il soggetto riporterà una volta a settimana, sulla applicazione, il livello di dolore del giorno e della settimana (entrambi con VAS e FPRS) e compilerà il questionario dell’impatto del dolore (BPI). Nel caso le scale VAS o FPRS del giorno rilevassero un valore maggiore o uguale a 7, corrispondente a livello di dolore alto, il sistema chiederà una ulteriore valutazione ogni 24 ore per 3 giorni consecutivi. In questo modo gli sperimentatori potranno rendersi conto sulla piattaforma web dell’entità e della persistenza di dolore severo e potranno accordare un intervento (ad esempio visita ambulatoriale). Nel caso che il soggetto presentasse difficoltà cognitive sarà il caregiver a valutare il dolore attraverso la scala PAINAD. Anche in questo caso sarà attivo il sistema di monitoraggio. A un mese dall’inizio del protocollo sarà chiesto al paziente o al suo caregiver di esprimere un giudizio sul sistema attraverso il questionario SUS e MARS (Mobile Application Rating Scale).
Risultati preliminari
I dati preliminari dimostrato una buona usabilità del sistema (punteggio medio SUS 75.3); dalla valutazione dei risultati della MARS emerge un buon giudizio complessivo sulla applicazione ed un risultato medio positivo rispetto all’impatto percepito (effetto dell’utilizzo della applicazione riguardo al sintomo dolore in termini di consapevolezza, conoscenze, atteggiamento, intenzioni, “help seeking”, modifiche). Emerge una correlazione tra usabilità e impatto percepito (P0.019) da confermare data la esiguità del campione.
Conclusioni
Lo studio pilota è attualmente in corso di completamento. I dati preliminari confermano una buona usabilità del sistema. Esso sembra incrementare la consapevolezza dei soggetti coinvolti nel monitoraggio, ha permesso il monitoraggio del dolore da remoto (PROMs). Per rafforzare la usabilità e quindi l’impatto percepito può essere utile semplificare il sistema di monitoraggio, affiancare sempre un caregiver in soggetti fragili e creare sistemi “ad hoc” per andare in contro a esigenze specifiche (ad esempio registrazione di file audio)
Chiveri Luca Riccardo, Picardi Michela, Gilardone Giulia, Ranzani Marco, Marceglia Sara, Prandin Roberto, Manzelli Vania, Savino Chiara, Memini Francesca, Candiani Giulia, Masiero Marianna, Pravettoni Gabriella, Corbo Massimo M3 Formazione